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Fragile è il senso che diamo alle cose che accadono. Fragili sono le parole. La debolezza, la vulnerabilità, la precarietà. È l'essere esposti al male e alla malattia. Fragile è il bambino, il vecchio, il migrante, il degente, l'indigente, chi è solo. Fragile è la propria stessa vita. Fragile è la bellezza. La forza del coraggio. La fragilità è rinchiusa in carcere, nelle scuole del buon Dio, nella miseria, nella fuga di popolazioni, nelle catastrofi e nelle epidemie. La terra è fragile. La tenerezza. Ma ognuno di noi è esposto all'"essere fra" la vita e il mondo, fra l'ignoto e il noto; ognuno ne porta il segreto in quel momento del "non ce la faccio" che si confessa solo a chi si ama. E ogni volta si tratta di ricomporre l'"essere fra", trovare una relazione, una connessione, avere cura. E non basta la terapia come somministrazione del farmaco, ma il nostro starci accanto per ritrovare nella fragilità il segreto della comunità e il sapore della felicità.